
SAN GIULIANO MARTIRE

STORIA DI SAN GIULIANO
Intorno alla metà del 1600, il duca Giacomo Salviati fece costruire la chiesa parrocchiale e decise di affidare la custodia divina del Castello di Giuliano ad un santo che portasse lo stesso nome del Castello. Così, come patrono del Castello di Giuliano, fu scelto San Giuliano Martire, sposo di Basilissa.
Giuliano riceve un'educazione raffinata. Verso i diciott'anni i suoi genitori vogliono dargli moglie contro il suo desiderio segreto di conservare la verginità. Egli accetta a condizione, però, di mantenere il suo proposito e ne persuade Basilissa, sua sposa, che consente a vivere con il marito senza consumare il matrimonio. Dopo la morte dei loro genitori, Giuliano e Basilissa fondano due monasteri. Al tempo delle persecuzioni dei cristiani sotto Diocleziano e Massimiano, Basilissa e le sue compagne muoiono insieme piuttosto misteriosamente, mentre Giuliano, che aveva dato rifugio nel suo monastero a una moltitudine di cristiani, tra cui numerosi vescovi e presbiteri, è denunciato al governatore Marciano e imprigionato. Nel tempo della prigionia riesce a convertire Celso, figlio di Marciano, ed in seguito Marcianilla, madre di Celso, che sarà battezzata dal prete Antonino. Giuliano e i nuovi convertiti, dopo una lunga serie di tormenti, subirono la decapitazione e il monastero fu dato alle fiamme; quanti vi si trovavano morirono arsi vivi.
Si ritiene che Giuliano e i suoi compagni abbiano subìto il martirio ad Antinopoli d’Egitto, tra il 303 e il 305 d.C..
Fonte: BIBLIOTHECA SANCTORUM - ENCICLOPEDIA DEI SANTI
Radicchi Don Silvestro, Conosci il tuo paese. Il Castello e la Chiesa di Giuliano, E. Cacciatori, Latina, 1971, pp. 79-83.
PREGHIERA A S. GIULIANO MARTIRE
O glorioso martire S. Giuliano, tu che dai nostri padri sin dal lontano 1650 fosti eletto Patrono di Giulianello e da allora, gradendo il devoto omaggio degli abitanti, ti sei compiaciuto di manifestare sempre verso di essi la tua benevolenza, mantenendoli saldi nella fede, soccorrendoli nelle varie necessità e sostenendoli nelle avversità, degnati, ti preghiamo, di continuare su noi la tua valida protezione.
Fedeli agli impegni assunti dagli stessi nostri avi, noi intendiamo onorarti con culto particolare sempre, ma specialmente nei giorni dedicati al ricordo del tuo glorioso martirio e del tuo trionfale ingresso nel regno celeste.
E tu impetra dal Signore Iddio ogni grazia e benedizione su tutti noi: su i bambini che sono all’alba della vita e su i vecchi che ne sono al tramonto, sul nostro lavoro di studenti o di professionisti, di lavoratori nei campi o nelle fabbriche o nelle officine, di addetti negli uffici o nei vari negozi, su i malati e gli emigrati.
Come nel giorno della tua festa ci vedi tutti unanimi nell’onorare te, così tienici sempre uniti e concordi nell’affermazione della fede cristiana e solidali nel lavorare per lo sviluppo economico e sociale del paese.
E concedici che, seguendo i degni tuoi esempi, possiamo tutti, terminato il corso di questa vita terrena, esser fatti partecipi dei tuoi gaudii.
Così sia.
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(Con Approvazione Ecclesiastica)